“LA PIASTRA” disegno e racconto per “EXPLOIT” (Bordeaux 2015)

La Piastra costerà alla fine 150 milioni di euro, il ribasso d’asta con la quale si aggiudicheranno i lavori sarà del 40 % rispetto a quanto previsto dal progetto a base di gara. Le innumerevoli varianti in corso d’opera faranno levitare il prezzo di questa enorme “infrastruttura” oltre i limiti tollerabili dell’umana follia. Le dimensioni di questo parassita sotterraneo saranno alla conclusione del cantiere di 2 chilometri di lunghezza per 700 metri di larghezza. Attraverso le maglie del reticolo misterioso si dipaneranno enormi condotti quali arterie sotterranee in cui immettere energie e liquami di ogni tipo.

La Piastra è dunque un enorme struttura reticolare in grado di garantire la sussistenza totale dell’apparato sostenuto.

Delle reali finalità dell’operazione non si saprà nulla fino al “varo”, previsto durante il giorno d’inaugurazione dell’esposizione universale, mentre l’accesso al sedime di cantiere sarà tollerato solo ai dipendenti autorizzati e agli adepti in regime di vigilanza ministeriale.

La Piastra è la realizzazione di un sogno, di un utopia radicale che sin dal principio degli anni 50 e fino alla fine del secolo scorso ha impegnato, nella sua definizione, un ristretto novero di architetti e artisti pensatori. La Walking City di Archigram e la New Babylon di Constant che si fondono con il Monumento continuo di Superstudio e il Progetto Venus di Jacques Fresco. Arcosanti, La città nel deserto dell’Arizona di Paolo Soleri, collide con le strutture pneumatiche e le cupole geodetiche di Buckminster Fuller, entrambe fondendosi nelle Stazioni spaziali orbitanti e nei programmi di Earth-shaping portati avanti in gran segreto dal governo sovietico e degli stati uniti. Architettura e Ingegneria, sin dai tempi di Edward Everett Hale e della sua Luna di Mattoni, sono lo spazio intellettuale e tecnico in cui originano nuovi mondi e scenari immaginifici.

La Piastra è il risultato finale di questo processo di ideazione lungo un secolo e la sua preventiva colonizzazione avverrà in modo segreto e a tutti gli effetti sotterraneo.

Presto un numero sufficientemente eterogeneo di persone sarà introdotto nella piattaforma e nello spazio di poche settimane sarà nelle condizioni di poter sostenere il lungo viaggio alla ricerca di nuovi pianeti.

Ecco rivelato il progetto Exploit, il vero scopo della esposizione mondiale dell’anno 15 del secondo millennio, non tanto preconizzare nuove modalità e forme di sostentamento alimentare per la popolazione della terra, quanto piuttosto principiare alla ricerca di ulteriori pianeti da abitare ed in cui vivere in modo interconnesso attraverso nuove modalità di convivenza pacifica.

La grande placca si staccherà dal suolo proiettandosi verso il cielo lattiginoso sopra Milano, lasciando dietro di se solo l’impronta e l’ombra di quel che fu il sogno delle grandi esposizioni, lascive epifanie coloniali e nostalgiche visioni da piccolo mondo antico.

disegno e testo dedicati al progetto editoriale “Exploit”a cura di Giorgio de Finis, Fabio Benincasa, Andrea Facchi.
Bordeaux edizioni, Roma 2015

http://www.bordeauxedizioni.it/?product=exploit

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