Per il MACRO Asilo sto curando all’interno della Stanza delle Parole un ciclo di nove lezioni dedicate alla parola “Vuoto”. Pubblico di seguito e nella sua versione integrale divisa in quattro parti la mia lezione inaugurale “Vettori del vuoto in architettura”
I tre vettori scelti sono: Religione, Filosofia e Fisica ognuno di essi rappresenta una prospettiva attraverso cui poter analizzare ed interpretare un circoscritto gruppo di edifici che ritengo fondativi e fondamentali per il mio modo di progettare e vedere l’architettura. Il primo vettore di cui parlerò e la religione….
L’argomento che mi permette di introdurre il secondo vettore del vuoto in architettura è la filosofia del linguaggio in particolar modo il saggio di George Steiner “La fuga dalla parola” in cui il celebre scrittore e saggista francese si interroga sulle diverse accezioni del termine silenzio…
E’ la fisica quantistica che ci offre la possibilità di stabilire un legame con la materia architettonica ed in particolare il concetto che la struttura secondo cui cose e fenomeni fisici possono essere visti come manifestazioni effimere di un entità fondamentale soggiacente che potremmo chiamare vuoto mistico…
Come recita la Prajna Paramita, il sutra buddhista Mahayana, “ La forma è vuoto e il vuoto in realtà è forma.” un paradosso fondamentale di cui ritrovo un eco in un testo di analisi critica e storica tra i più interessanti che abbia mai letto la “Roma Barocca” di Pier Paolo Portoghesi. In questo libro c’è una parte introduttiva che si chiama “Temi del barocco”, ora ricordando le parole di Borges che vi ho letto poco fa colpisce la vicinanza con il pensiero Borrominiano…
Registrazione video di Elena Mongiello
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