NUOVA SEDE DELLA BANCA CENTRALE DELLA LIBIA Concorso internazionale di architettura a procedura ristretta

 

Premessa

Il progetto della nuova sede della Banca di Libia è profondamente radicato nel contesto urbano della città di Tripoli, l’edificio raccoglie e reinterpreta le importanti tracce e testimonianze architettoniche che provengono da questo settore così stratificato della città, il cui assetto attuale è il frutto della capacità visionaria e progettuale dell’architetto italiano Armando Brasini (Roma, 21 settembre 1879 – Roma, 18 febbraio 1965), figura di grande interesse e rilevanza nel panorama dell’architettura italiana del novecento.

Carlo Prati, schizzi di studio, l’idea di costruire il progetto a partire dal vuoto centrale e il rapporto con Brasini

Arnaldo Brasini e Tripoli

Nell’arco di pochi anni, principalmente a cavallo tra il 1922 e 1925, a seguito della sua nomina da parte del governatore della Libia Giovanni Volpi, Brasini ridisegna il volto di Tripoli a partire dal rapporto tra Medina e Waterfront: molti i suoi interventi, dalla creazione del Lungomare Volpi, al restauro dei fronti esterni del Castello Rosso Al Saray al-Hamra, al monumento dedicato ai caduti italiani della Libia e alla Vittoria nel quadrante nord della città, dove un tempo sorgeva il Forte del Faro, oltre ovviamente al più tardo edificio della Cassa di Risparmio della Libia (1932).

L’architetto romano imprime anche una visione urbanistica complessiva al nucleo urbano, progettando due nuove arterie: il lungomare della Vittoria con il viale di accesso al monumento ai caduti e il raddoppio della Marina, la vecchia strada lungo il porto; come nella Roma di Sisto V, questi assi trasformano i diversi interventi puntuali in un nuovo sistema di passeggiate affacciate sul mare di cui Brasini disegna in dettaglio anche le balaustrate, i lampioni, le sedute e gli accessi all’acqua.

 

La nuova sede della Banca di Libia

L’edificio che Brasini immagina e realizza come sede della cassa di risparmio di Libia, oggi sede della Banca nazionale, rappresenta dal punto di vista architettonico e concettuale il riferimento principale del nostro progetto per la nuova sede della prestigiosa istituzione.

Si tratta di una scelta non soltanto in grado di stabilire una continuità storica tra vecchio e nuovo edificio, ma soprattutto in grado di ribadire la volontà di consolidare e rafforzare l’identità urbana di Tripoli attraverso il riconoscimento e la reinterpretazione delle sue tracce ereditarie più significative.

Dell’impianto Brasiniano originario si adottano le qualità strutturanti degli alzati e delle tracce a terra: i prospetti principali si allineano sulle quote d’imposta principali, l’altezza dei bastioni originari del Castello costituisce infatti per l’architetto romano il confine tra il basamento bugnato e il trattamento dei successivi due livelli della sua Cassa di risparmio; la pianta dell’edificio originario si costruisce intorno alla reiterazione dell’impianto fortificato di Al Saray al-Hamra, quattro torri per ognuno degli angoli del quadrato ed uno spazio centrale ricoperto da una cupola smaltata sorretta da un anello di archi in laterizio e colonne di chiara ispirazione protoromana.

Il nostro edificio adotta e reintepreta il medesimo impianto sia in prospetto che in pianta: la quota dei bastioni costituisce l’allineamento di un trattamento degli angoli in cui si alternano ricorsi di pannelli prefabbricati in laterizio e rivestimento in travertino bianco, i livelli successivi lasciano emergere un profilo complessivo che allude, (sia attraverso il trattamento delle balaustre che nel rivestimento dell’ultimo piano), alla composizione brasiniana dei prospetti originari (che ripercorrono il disegno delle merlature del Castello Rosso).

In pianta si ripropone l’impianto centrale ma ricondotto ad un azzeramento dei codici e degli apparati decorativi che tende piuttosto a celebrare e ispirarsi allo stile razionalista, di architetti quali Adalberto Libera o Giuseppe Terragni, attivi negli stessi anni di Arnaldo Brasini ma in modi completamente differnti;

In conclusione, la nostra proposta per la nuova sede della Banca della Libia trae la sua forza proprio da questo legame tra passato e futuro che ci permette di costruire, verso l’esterno, un edificio dall’immagine solida e autorevole, e al suo interno dare forma ad uno spazio contraddistinto da trasparenza e libertà di movimento (sia della luce che di persone).

 

 

Concorso internazionale di progettazione a procedura ristretta  “Nuova sede della Banca Centrale della Libia”

Progetto Architettonico e Urbano: Prof. Arch. Carlo Prati con Valle 3.0 s.r.l., Arch. R. Rabaglino

collaboratori: Arch. Danilo Bruni, Arch. Michele Tota.

Anno:2023

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